NO ALLA FLESSIBILITA' DEL LAVORO INTESA COME LEGITTIMAZIONE ALLA PRECARIETA' ESISTENZIALE

lunedì 3 dicembre 2007

I LAVORATORI INDEBOLITI DA AZIENDALISMO E FILO-AZIENDALISMO

In Italia, i Lavoratori, la Società e la politica sono da sempre orfane di una unità di fatto.
Lobby di settore e interessi politici avvezzi alle “dinamiche di scambio” favoriscono il fenomeno.

Conseguentemente, la “Lungimiranza”, la prima tra le sane doti coltivate dai grandi popoli non è appannaggio della cultura del nostro Paese.

Peraltro lo sviluppo ingabbiato e legato al palo dagli interessi di "potere", sebbene viviamo in uno Stato e in un sistema totalmente immerso nell’era della Globalizzazione, lottizza e reprime gli investimenti a lungo termine e i piani industriali forieri di sacro lavoro e salario sicuro, restano parole utilizzate solo per la propaganda elettorale.
Prevale invece l’avventatezza imprenditoriale, che con leggerezza e imprudenza trasporta l’intero Paese alle soglie del baratro di una imminente Crisi Sociale.

Come ciclicamente è avvenuto in passato, Stato, Politica ed Economia mal si prestano a riconoscere l’integrità oggettiva del lavoro svolto dal prestatore d’opera, trascurandone volutamente la prioritaria Valenza Sociale che essa invece ricopre.

Anche la tecnologia e il continuo progresso dei sistemi informativi e di supporto accrescono il problema, perchè mal gestiti finiscono per apportare sviluppi negativi nei comparti di settore.

Infatti se a questo aggiungiamo l'introduzione di figure professionali atipiche in particolari "gabbie" create ad hoc all'interno dei contratti nazionali di categoria (Parti Speciali), è consequenziale a tali espedienti la perdita delle tutele che rendono ancor meno forti le roccaforti contrattuali sia dei lavoratori "tradizionali" sia degli stessi giovani assunti con contratti flessibili.

I tavoli, gli accordi e le concertazioni alla fine divengono ad esclusivo vantaggio dei capitani d’industria che una volta raggiunto l’immediato obiettivo, dimenticano i patti e ben presto continuano irrefrenabilmente a chiedere ulteriori e unilaterali vantaggi.

Per giunta oggi è molto diffuso coltivare la sudditanza filo-aziendalistica, anche da parte del ceto medio, della gente comune, di tanti lavoratori, di non pochi sindacalisti e di profonde tendenze neoliberiste che minano trasversalmente anche i partiti della sinistra, dimenticando che tali effetti, sono il campanello d’allarme al quale oggi solo una parte di noi porge la massima attenzione.

Ciò rappresenta non solo l’habitat decadente nel quale le Parti sociali “concertano” il nostro futuro, ma ne prefigura la sconfitta sia a livello strategico che tattico, ancor prima di “scendere in piazza”.
Anteporre alle rivendicazioni dei Lavoratori, le logiche padronali è un grossolano errore nel quale nessun difensore che come tale si ritenga, dovrebbe mai incorrere.

Sulle note stonate di questa considerazione indotta da chi, a torto o a ragione sarebbe auspicabile che rinunciasse al ruolo che mal gli si addice, non è raro ascoltare frasi fino all’inverosimile, allorquando nonostante terroristiche circolari aziendali e comunicazioni alle RSA, enunciano chiaramente il taglio di personale, mobilità, trasferimenti, indecentemente indorati da “provvidenze economiche” da riconoscere al personale interessato alla riorganizzazione, impudentemente ai Lavoratori gli si viene a dire:
“L’azienda lo può fare”;
“Sebbene l’Azienda goda di ottima salute, se vuole può mandare tutti a casa”;
“Non alziamo troppo la voce altrimenti l’Azienda potrebbe anche chiudere”;
“Nel rinnovo contrattuale non chiediamo, altrimenti potremmo perdere il lavoro”.

A dire di questi, i contratti nazionali di categoria, i contratti integrativi aziendali e le leggi a tutela dei lavoratori, sarebbero poco più di carta straccia e non rappresenterebbero alcun freno alle aberranti intenzioni padronali, come riportano i bellicosi comunicati di tante imprese presenti sul territorio nazionale, che ciclicamente come “una perenne goccia cinese” reclamano la riduzione dei costi chiedendo il taglio del personale nonostante i cospicui introiti di bilancio.
Ridurre a tali ragionamenti le nostre aspettative future per la certezza del lavoro, equivale ad una resa inammissibile dei Salariati di tutt’Italia.

Chi prosegue su questa finta analisi non è più scusabile.
Chi cede il terreno dei diritti dei Lavoratori non è credibile.
Chi persevera su questa linea, inganna i Lavoratori.
Chi è realmente convinto di quanto afferma deve necessariamente cambiare sponda e spogliarsi di ruoli a cui non crede.

AL bando le incertezze.
In tutti gli ambiti possibili, chi rappresenta i Lavoratori, d’ora in poi dovrà non solo difendere ma riconquistare le posizioni di diritto ingiustamente sottratte ai Lavoratori: il Diritto al Lavoro Stabile e Dignitoso.

Rimuovere dal patrimonio culturale dei Lavoratori l’anima egemone della “Lotta”, della rivendicazione al diritto al lavoro, di un adeguato stipendio e di quant’altro tendente a favorire la difesa dei diritti inalienabili, conquistati con “100 anni della Nostra Storia”, giova esclusivamente alle pretese di confindustria che senza colpo ferire e consapevole di una arrendevole difesa, con il tempo pretenderà di far prevalere le esclusive logiche neoliberiste che giorno dopo giorno deturpano il palcoscenico dagli investimenti del nostro paese.

La dislocazione degli stabilimenti all’estero, il ricorso ai frequenti trasferimenti d’azienda o rami d’azienda agli «appaltatori di fiducia» che il più delle volte sono società di capitali, allo scopo costituite e/o partecipate dallo stesso cedente, che celano assai spesso criptiche manovre di licenziamenti collettivi, producono solo l’infoltimento delle schiere dei Giovani Precari, e gli ingannevoli e strumentali espedienti delle Esternalizzazioni.

Occorre un immediato richiamo all’orgoglio dei Lavoratori, emulando e citando a ricordo i tanti che hanno lottato fino allo stremo le 1000 battaglie del XX secolo e che ci hanno lasciato una eredità da non dimenticare, da non trascurare, da non svendere, da non alienare.

E’ inevitabile risalire la china, acquistare nuovamente la Forza che solo la partecipazione costante delle masse consente di raggiungere il fine comune:
LA SALVAGUARDIA DEL POSTO DI LAVORO
L’ANNULLAMENTO DELLA LEGGE 30 E DEI RISPETTIVI DECRETI ATTUATIVI
IL RIPRISTINO DELLE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO

Emuliamo il popolo Francese che è sceso in piazza e ha movimentato Milioni e Milioni di Lavoratori contro le politiche minacciose degli interessi del popolo, da qualunque ambito politico esse provengano.
Recuperiamo il Carattere e la Dignità di tutti i LAVORATORI.
Non permettiamo di essere svenduti e derubati della nostra professionalità e dei nostri diritti.

Difendiamo anche il benessere raggiunto, ma non dimentichiamo che esso è un puro fenomeno inerziale e temporaneo, volutamente concesso dall’economia di mercato e dal bombardante potere mediatico, tendenti a focalizzare le nostre attenzioni altrove per impoverire le nostre difese che negli ultimi vent’anni abbiamo sempre più dimenticato essere le nostre sole ed esclusive forme di salvaguardia e sostegno:
LA SOLIDARIETA’ E LA PARTECIPAZIONE TRA I LAVORATORI.

Forgiamo la nostra linea di difesa con la preparazione adeguata.
Lo Statuto dei Lavoratori seppure mal si presta ai moderni e taglienti pacchetti normativi neoliberisti è uno strumento che tutti i lavoratori dovrebbero conoscere, così come la Legge 223 del 1991 che norma la riduzione del personale, la cassa integrazione, la mobilità, etc., etc. e l’Art. 2112 del C.C. che regola i Trasferimenti d’Azienda e/o rami d’Azienda.

Il Sindacato sebbene strenuo e legittimo difensore dei “Salariati”, senza la ferma volontà, la convincente forza e l’immediato sostegno dei Lavoratori non riuscirebbe più a vincere contro un nemico sempre più agguerrito e potente.
E’ necessario l’apporto di tutti
Senza lo spirito forte della solidarietà tra i LAVORATORI, senza il legame autorevole e rappresentativo del Sindacato che deve saper nuovamente cogliere dalla BASE le rivendicazioni da promuovere e portare avanti incondizionatamente a totale vantaggio dei Salariati d’Italia, il Lavoratore diverrà sempre più arrendevole alla mercè delle Aziende e alle logiche d’Impresa
Per evitare tutto questo e impedire il coinvolgimento inconsapevole dei Lavoratori alle logiche filo-imprenditoriali, è indispensabile che tra i LAVORATORI torni a prevalere il forte spirito della solidarietà che abbinato all’apporto dell’organizzazione sindacale contribuirà ad individuare nuove forme di lotta e partecipazione a sostegno delle imminenti “battaglie" che verranno.

domenica 18 novembre 2007

ESTERNALIZZAZIONI VODAFONE E L'ACCORDO SINDACALE. MEGLIO SOLI CHE MALE ACCOPAGNATI

Bispensiero - Home

Chi tutela i Lavoratori Vodafone ?

Vedi l'articolo completo di Lidia Undiemi
pubblicato sul "bispensiero"
E' Linkato sul titolo .

IL NO DEI LAVORATORI ESTERNALIZZATI ALL'ACCORDO OMNITEL-COMDATA: AZIONI LEGALI COME PRINCIPALE FORMA DI AUTOTUTELA.

LE EVIDENTI IPOCRISIE DELL'IOTESI DI ACCORDO SULLA CESSIONE DEL RAMO D'AZIENDA TRA LA VODAFONE ITALIA E LA COMDATA CARE SPINGERANNO I LAVORATORI AD AUTOORGANIZZARSI PER LA DIFESA DEI PROPRI DIRITTI.

sabato 17 novembre 2007

essere comunisti



essere comunisti

La Propoposta di Legge per la Modifica dell'Art. 2112 del Codice Civile è un argomento che dovrebbe interessare e preoccupare al di la degli schieramenti e delle ideologie politiche.
I trasferimenti d'azienda e/o i rami d'azienda, molto spesso, rappresentano ingiuste e pretestuose volontà aziendali che confermando macroscopici unilateralismi, raggiungono gravi caratteri anticostituzionali ai quali nessuno finora ha voluto porre rimedio.
Purtroppo su questo versante, come del resto avviene per la Legge 30, la forza delle lobby, gli interessi confindustriali e il servilismo politico, creano invalicabili sinergie.
I Partiti convinti che il Paese debba permanere in questa riprorevole piaga, debbono avere almeno il coraggio di spiegare i motivi e le ragioni della persistenza di questo "martirio" che tanto male produce ai lavoratori e alle famiglie italiane.
Allo stesso modo le rappresentanze sindacali e le compagini politiche sensibili alle tutele dei lavoratori, debbono avere la forza di rifondare e promuovere, come nel passato, proficue e legittime campagne a difesa del salario, dell'occupazione delle tutele e dei diritti dei Lavoratori.
E' INEVITABILE CHE QUESTE ENTITA', UN TEMPO SALDE ROCCAFORTI DEI LAVORATORI, OGGI DOVRANNO FARE CHIAREZZA, PROCLAMANDO DEFINITIVAMENTE DA QUALE PARTE STANNO:
ANCHE ALLA LUCE DEL VARO DI UNA "NUOVA SINISTRA" DI CUI IL PAESE HA UN IMPELLENTE BISOGNO DI APPARTENENZA E RAPPRESENTANZA PER ARGINARE LE DIROMPENTI INFLUENZE NEOLIBERISTE CONTAMINANTI.

mercoledì 14 novembre 2007

COME SALVARE IL PAESE DALLA CRISI PROFONDA ? SUBITO LA MODIFICA DELL'ART. 2112 C.C. E IL REFERENDUM SULLA LEGGE 30

LA PROPOSTA DI LEGGE NR. 2261 PER LA MODIFICA DELL'ART. 2112 DEL CODICE CIVILE E' UNA REALTA'.

PER FERMARE IL MARE DELLE ESTERNALIZZAZIONI CHE SUBISCONO I LAVORATORI ITALIANI E' INDISPENSABILE ADERIRE IN MASSA A QUESTO APPELLO RIVOLTO A TUTTI I PARLAMENTARI DELLA REPUBBLICA ITALIANA.
UNA RIVINCITA PER SOVVERTIRE UNA NORMA DESTRUTTURATA dal centrodestra, E OGGI NON ANCORA MODIFICATA dal centrosinistra CHE NEI PROCLAMI PREELETTORALI PROMETTEVA INGANNEVOLMENTE L'ANNULLAMENTO DELLA LEGGE 30.

LEGGI LA PROPOSTA DI LEGGE:
http://www.camera.it/_dati/lavori/schedela/apriTelecomando_wai.asp?codice=15PDL0021680

PER ADERIRE ALL'APPELLO, E' SUFFICIENTE NOME, COGNOME E ATTIVITA'/LAVORO.
LEGGI L'APPELLO
:
http://www.modificaarticolo2112codi.splinder.com/
oppure
http://wwwmodifica-art2112cc.blogspot.com/

In Europa, dacche eravamo il paese più avanzato nel diritto del lavoro, nelle tutele occupazionali, nella scuola pubblica e più in generale nel welfare, oggi ci si ritrova spesso e volentieri in piazza a protestare per il
LAVORO PERDUTO, per LE ESTERNALIZZAZIONI SUBITE, per LA PRECARIETA' DEVASTANTE VISSUTA DAI GIOVANI.

Recentemente molti esponenti politici, neoliberisti all'estremo alcuni, consenzienti altri, a difesa di rocamboliche logiche economiche, foriere di meccanismi che impoveriscono sempre di più le già malridotte famiglie italiane, minimizzano sulla falcidia provocata dalla Legge 30 e dal disarmante Art. 2112 del Codice Civile voluto da berlusconi e montezemolo e parlano della "globalizzazione" come l'elemento destabilizzante che ha innescato l'instabilità del mercato del lavoro e non più dei loro DISARMANTI congegni legislativi che invece ne sono i veri responsabili.

A questi elementi che siedono in parlamento e tranne rare eccezioni non rappresentano che i poteri forti dell'imprenditoria e di confindustria, sarebbe bene imputare sin da ora la profonda crisi che investirà il nostro paese tra alcuni anni, le cui avvisaglie sono già ben delineate.

Tra vent'anni chi risarcirà un Paese senza più futuro ?
Chi compenserà quei Pensionati con un vissuto da precari, condannati a lavorare per vivere ?


Facciamo rinsavire tutti i politici, scarichiamo in Parlamento quante più adesioni possibili: forse ancora siamo in tempo

lunedì 22 ottobre 2007

OGGI LA PROPOSTA DI LEGGE PER MODIFICARE L'ART. 2112 C.C., DOMANI PER IL REFERENDUM ABROGATIVO DELLA LEGGE 30

Sabato 20 Ottobre sarà la data che ci ricorderà uniti e compatti contro chi vuole Precarizzare ed Esternalizzare l'intero Paese.

In attesa che il MILIONE DI MESSAGGI inviati ai ns. dipendenti in parlamento, risvegli un governo dormiente, insensibile e lontano anni luce dal mantenere gli impegni del programma preelettorale finora non rispettato, confido nella Vs. ADESIONE per l'Appello da inviare a tutti i parlamentari al fine di promulgare la Proposta di Legge nr. 2261per la Modifica dell'Art.2112 del C.C.: "Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda e/o ramo d'azienda".

Chi ritiene che questa Proposta di Legge sia inutile perchè prima si deve abolire la Legge 30 , rispondo che in ogni caso tale Proposta di Legge costituirà, al di là di quanto si prefigge e di quanto riusciremo ad ottenere, il trampolino di lancio per il Referendum abrogativo della Legge 30, del Decreto attuativo n. 276, della abrogazione parziale del Decreto Legislativo 368 del 2001 sui contratti a tempo determinato, e per l'abolizione delle parole “nell'ambito delle organizzazioni sindacali che siano firmatarie di contratti collettivi di lavoro applicati nell'unità produttiva” dell'art. 19 della Legge 300/70, depositato in Cassazione dal Comitato Promotore per il lavoro precario e per la democrazia sindacale.
Inoltre fin da ora, essere nella condizione di divulgare tale Proposta di Legge, facilita il compito e ci allena la mente nel contatto diretto con la Gente, i Lavoratori Precari, i Lavoratori Esternalizzati e i Lavoratori che non hanno problemi ma che non sono al corrente delle leggi capestro che gravano sulle lore teste.
Perchè mobilitarsi nella Primavera 2008 per iniziare la propaganda referendaria quando è possibile farlo con 6 mesi d'anticipo ?
Il momento è favorevole e andrebbe colto immediatamente, soprattutto dopo il grande risultato che tutti noi abbiamo riscosso con la Manifestazione del 20 Ottobre.
Considerate le grandi difficoltà che riscontreremo nel contesto economico e politico nazionale, a noi certamente avulso, sicuramente già il tempo ci torna avaro e preme fare in fretta.
Le difficoltà in senso lato, non pregiudicano la volontà di modificare le cose che non ci appaiono giuste. Ed è in questa ottica che dobbiamo testardamente divulgare la Proposta di Legge n. 2261 e impegnare le nostre risorse per affinarle ancor di più quando inizieremo la campagna referendaria.

Anche se non si riuscisse ad approdare alla Modifica dell'Art. 2112 C.C., l'importante è che la Gente comune, i Lavoratori Esternalizzati, gli stessi Precari, i Tantissimi Lavoratori Ignari di quanto una simile norma possa ledere il loro futuro, sappiano che:

esiste una Proposta di Legge per la Modifica dell'Art. 2112 del Codice Civile che ripristinerebbe le Tutele ai lavoratori, eluse dal governo berlusconi all'indomani della Legge 30 e del D. Lgs 276 laddove all'art. 32 ha permesso di eliminare dal 2112 i diritti e le garanzie che esso conteneva.

Aprire un secondo "fronte" contro il comune nemico è utile e positivo.
L'abrogazione della Legge 30 non va affrontata tra sei mesi ma dobbiamo lederne la credibilità avanzando fin sotto le sue roccaforti la "scalata" che la Proposta di Legge 2261 può consentire se ne propagandiamo e diffondiamo sapientemente il contenuto.
Ripeto siamo in ritardo.
Nel Corteo di sabato non di rado ho parlato con manifestanti che non sapevano cosa fossero le Esternalizzazioni.
Stiamo parlando di persone che lavorano e che domani potrebbero essere colpiti dai Trasferimenti d'Azienda e che non sanno neppure di cosa si tratta.
Questo è il grave pericolo e tale rimarrà se da qui alla Primavera del 2008, inizio della raccolta firme referendarie, non avremo eliminato il nemico strisciante della disinformazione.
Diffondere, promuovere e chiarire. Tre parole preziose per piegare gli accorti e agguerriti difensori delle leggi neoliberiste.
Tre parole che intanto potrebbero aprire la strada e ripristinare le Tutele che il 2112 C.C. garantiva ai lavoratori fino al 2003.
Non è cosa da poco.

Mentre il Precariato è una condizione che nasce contemporaneamente all'assunzione del giovane lavoratore, che TUTTI CRITICHIAMO e VORREMMO CHE FOSSE RISOLTA CON L’ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO, le ESTERNALIZZAZIONI sono una minaccia strisciante e subdola che fin quando non ne vieni colpito te ne disinteressi.

Non è confortante, sapere che c'è una reale possibilità di salvezza per tanti lavoratori colpiti dal Trasferimento d'Azienda ?

Non è apprezzabile che contemporaneamente, tanti ignari lavoratori sappiano e comprendano da cosa potrebbero essere colpiti e come oggi tutelarsi, documentandosi e Aderendo alla Campagna ?

Finora, le speranze di chi ne ha subito le pessime conseguenze, come capitato al sottoscritto, non erano valse che alla critica e alla condanna che gli stessi accreditavano ad una legge iniqua.
Fino ad oggi, nessuno di Noi pensava che esistesse nei meandri del Web una Proposta di Legge, pungente e refrattaria verso un sistema imprenditoriale che lega le mani alla politica e alimenta la deregolamentazione delle tutele dei Lavoratori.

Oggi che abbiamo dissotterrato un mezzo di speranza e contemporaneamente di partecipazione attiva da parte dei Lavoratori, dovremmo inevitabilmente difendere e diffonderne il messaggio che questa Proposta di Legge implica.

Essa infonderebbe la forza e il coraggio all'Elettorato dei Lavoratori che altrimenti apparirà sempre più spento ed incerto, e convincerebbe anche i politici troppo moderati, ad avere più coraggio, perchè consapevoli della potenzialità sprigionabile da tanti e tanti Lavoratori che desiderano risalire la china e riconquistare i loro diritti.

mercoledì 17 ottobre 2007

LA "LEGGE 30", BOCCIATA DALLA ILO, L'AGENZIA DELLE NAZIONI UNITE PER I DIRITTI DEL LAVORO

Nel Giugno 2007 La Commissione dell'International Labour Organization, I.L.O., Agenzia delle Nazioni Unite per i Diritti del Lavoro, ha preso in esame la situazione in Italia e gli effetti della legge 30.
Queste le critiche al nostro Paese:
"Con il pretesto della flessbilità per modernizzare il mercato del lavoro, la Legge 30 del 2003 ha creato una situazione di Precarietà preoccupante";
"Secondo le statistiche ufficiali, i contratti a termine sono diventati quasi l'unico modo che hanno i giovani di trovare un impiego ma poi è raro che questi si traducano in lavori stabili, con un rapporto da uno a 25";
"Stanno aumentando le distorsioni del mercato del lavoro, specialmente nel Sud del paese dove la diminuzione del tasso di occupazione ha raggiunto livelli allarmanti".

Dai verbali dell'audizione italiana, emerge con chiarezza "l'incompatibilità" delle riforme del Governo Berlusconi rispetto alla Convenzione 122 sulle politiche del lavoro.

La Convenzione impone agli Stati membri l'adozione di "programmi diretti a realizzare un impiego pieno, produttivo e liberamente scelto" e in generale "l'elevazione dei livelli di vita, attraverso la lotta alla disoccupazione e la garanzia di un salario idoneo".

Invece, secondo la Commissione composta da 20 giuslavoristi di tutto il mondo, "l'unico fine perseguito dal vecchio governo è la liberalizzazione del mercato del lavoro secondo un modello di contrattazione sempre più indvidualizzata, a discapito di politiche territoriali di sviluppo nel'industria e nella ricerca, fondamentali per assicurare competitività nei settori innovativi, anzichè cercare di competere con le economie emergenti sul costo del lavoro".

La Commissione Internazionale dopo aver ascoltato i Sindacati e imprese e dopo la valutazione della Legge 30 e dlle sue forme contrattuali ha dato le sue indicazioni individuando alcune priorità da seguire per rimediare ai danni dell'ultima riforma - Legge n.30 del 14 Febbraio 2003 - e rispettare la Convenzione 122.

In sintesi è stato richiesto:

"un ritorno alla centralità del rapporto di lavoro a tempo indeterminato come forma tipica di occupazione", attraverso una concertazione che vada a beneficio dei lavoratori, in termini di condizioni salariali e di vita, e non solo delle imprese.

Vedi articolo integrale sul Link:

http://www.esserecomunisti.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=18996

martedì 16 ottobre 2007

"SIAMO TUTTI FAUSTINI"

Le vittime sacrificali di Confindustria e della politica imprenditoriale, hanno un nome: ESTERNALIZZATI e PRECARI.

Nessuno per ora ha fatto niente per modificare specifiche normative che oggi, più che mai, non tutelano i diritti dei Lavoratori.

Giorgio Zanutto, R.L.S. c/o Carive SpA, nonchè dirigente dell'Associazione Sindacale Libero Sindacato Bancari della Provincia di Venezia - Aderente alla F.A.L.C.R.I., non ci sta.
Venuto a conoscenza dell'esistenza di una Proposta di Legge per la Modifica dell'Art. 2112 del Codice Civile, si appresta a dare man forte a tutti i Lavoratori Esternalizzati e Precari d'Italia.

In occasione del 61° Consiglio Nazionale della FALCRI (Ottobre 2007) è stato presentato dai relatori un documento dal titolo "Siamo tutti Faustini" il quale non è inteso a supportare il singolo Lavoratore contro l'Azienda che l'ha Esternalizzato, bensì rappresenta l'avvio di una campagna per portare avanti ufficialmente "la Modifica dell'Art.2112 del C.C.": il vero interesse generale per la collettività.
Vedi il Link del Coordinamento Nazionale Rappresentanti e Lavoratori per la Sicurezza:
ADERISCI ALL'APPELLO postato su questo Blog, oppure vai al Link:
http://wwwmodifica-art2112cc.blogspot.com/2007/10/aderisci-alla-proposta-di-legge-che.html

lunedì 15 ottobre 2007

CONSULTA LA PROPOSTA DI LEGGE N.2261 PER LA MODIFICA DELL'ART. 2112 DEL CODICE CIVILE. Vai nel Link sottostante

">Link
http://www.camera.it/_dati/lavori/schedela/apriTelecomando_wai.asp?codice=15PDL0021680

APPELLO CONTRO LE ESTERNALIZZAZIONI E PRECARIATO

Aderisci alla Proposta di Legge che prevede il CONSENSO dei Lavoratori alle Esternalizzazioni che Precarizzano

PROPOSTA DI LEGGE PER MODIFICARE L'ART. 2112 CHE ESTERNALIZZA E PRECARIZZA I LAVORATORI

http://www.beppegrillo.it/cgi-bin/mt-tb.cgi/738.1361713617


PROPOSTA DI MODIFICA DELL’ARTICOLO N. 2112 DEL CODICE CIVILE
Appello ai Parlamentari della Repubblica Italiana affinché provvedano, il più presto possibile, ad approvare la:

PROPOSTA DI LEGGE n. 2261
d'iniziativa dei deputati
BURGIO, ZIPPONI, PAGLIARINI, FERRARA, ROCCHI, PROVERA, DE CRISTOFARO
Modifiche all'articolo 2112 del codice civile in materia di mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda o di ramo d'azienda
Presentata il 14 febbraio 2007

Si ritiene che una modifica dell'articolo n. 2112 del Codice Civile sia ora della massima importanza e necessiti del sostegno attivo dei lavoratori, cioè di coloro che materialmente fanno l'esperienza di cosa sia, in negativo, la legislazione vigente in materia di trasferimenti di ramo d'azienda.
L’attuale normativa, infatti, potrebbe essere funzionale al mascheramento e alla reiterazione fraudolenta di procedure illegali di dismissione e di licenziamenti collettivi.
Lo scopo della proposta di legge n. 2261 è proprio quello di impedire – coe­rentemente con lo spirito di una norma signifi­cativamente intitolata Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d’azienda – gli usi impropri dello strumento del trasferimento d’azienda e la connessa riduzione delle tutele dei lavora­tori.
In particolare, al fine di arginare le distorsioni e gli abusi determinati dall’attuale testo dell’art. 2112 c.c, la proposta di legge in questione si prefigge l’obiettivo di subordinare il trasferimento dei lavoratori ceduti al loro consenso.
Solo così sarà possibile il ritorno alla originaria ratio garantistica dell'articolo 2112 del codice civile.

I sottoscrittori del presente documento invitano quindi i Parlamentari della Repubblica Italiana, mandatari dei sottoscrittori stessi secondo i principi della democrazia rappresentativa, a provvedere, il più presto possibile, ad approvare la
PROPOSTA DI LEGGE n. 2261, d'iniziativa dei deputati BURGIO, ZIPPONI, PAGLIARINI, FERRARA, ROCCHI, PROVERA, DE CRISTOFARO
recante: “Modifiche all'articolo 2112 del codice civile in materia di mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda o di ramo d'azienda”, presentata nel già lontano 14 febbraio 2007.

Gli interessati sono pregati di inviare l’adesione, attraverso i canali e-mail, all’indirizzo
zanutto.giorgio@libero.it (*)
Si provvederà poi alla pubblicazione della lista (sempre attraverso internet) e alla spedizione della sottoscrizione al Parlamento Italiano, presumibilmente verso la fine di ottobre, salvo ripetizione nel caso di sostanziali nuove adesioni.
(*) Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e dirigente dell’associazione sindacale Libero-FALCRI-Venezia


Sottoscrittori:
Cognome (o altro per p.g.) ....................................
Nome .....................................
Ruolo / Attività .....................................